Le 3 R

Dean Valentino

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LA PLASTICA E L’IMPATTO AMBIENTALE DA ESSA PROVOCATO


Giovedì 23 aprile ho partecipato ad una lezione live sull’impatto ambientale della plastica. La prima cosa che ci hanno spiegato è che cos’è la plastica e dove è stata inventata.

Questo è un materiale flessibile, leggero ma resistente, può assumere varie forme, colori e dimensioni ed è stata inventata in Inghilterra nel 1860 come conseguenza ad una scommessa.

Con la plastica si possono produrre molti oggetti: gli imballaggi, che servono a contenere, proteggere e trasportare varie merci. Possono essere di diverso tipo come sacchetti, vaschette, bottiglie, ecc., ma non tutti sono veramente indispensabili. L’involucro della frutta, i fogli di plastica messi tra le fette di prosciutto in vaschetta o l’involucro con cui viene sigillato il coperchio del barattolo delle spezie sono solo alcuni esempi.

La plastica è un materiale degradabile in un tempo molto lungo, infatti servono molti anni perché si consumi e si riduca in pezzi più piccoli. Inoltre rilascia le microfibre, cioè delle particelle di plastica inquinanti che finiscono nell’acqua. Lavando i vestiti sintetici, ad esempio, le microfibre finiscono per la maggior parte nello scarico e a loro volta nel mare, i pesci le mangiano e noi mangiamo i pesci. Queste micro particelle insieme ai rifiuti più grandi, trasportati delle correnti oceaniche, hanno formato nell’Oceano Pacifico un enorme ammasso di spazzatura chiamato “isola di spazzatura”, costituito per l’80% di plastica.

In questi ultimi anni è stata inventato un tipo di plastica biodegradabile che si decompone con facilità attraverso l’azione di batteri e rilascia composti meno inquinanti. Questa plastica biodegradabile è preferibile così come le fibre naturali, cioè quelle di origine animale (la lana e la seta), e vegetale (il lino, il cotone, e il sughero). E’ meglio usare queste fibre perché non inquinano e non alterano l’equilibrio della natura.

Bisogna aver rispetto per il nostro pianeta e quindi ricordarsi il “galateo per l’ambiente”.

Vi forniamo qui un elenco di semplici regole da seguire:

-riutilizzare, cioè ad esempio passare a fratelli o cugini più piccoli, i vestiti che non ci vanno più bene;

-ridurre, cioè consumare meno plastica acquistando alimenti contenuti in imballaggi biodegradabili o riutilizzabili

indossare vestiti in fibre naturali;

-riciclare, ovvero fare la raccolta differenziata e utilizzare degli oggetti per altri usi.

La cosa che mi ha colpito di più di questa lezione è la grandezza “dell’isola di spazzatura” perché, sapevo che esistevano realtà di questo tipo, ma non sapevo che ce ne fossero di così grandi.